jueves, marzo 11, 2021

Iacco


 

“La potente generò il potente”

 

La bellezza era possibile quando nel felice coro

Godevamo visioni

E c’iniziavamo a quella che fra tutte

É la iniziazione più beata

 

Allora esultavamo

Integri e perfetti simulacri

Semplici e sereni e felici

Liberi da questo sepolcrale

Segno di riconoscimento

A noi attaccato come un’ostrica

La legge del silenzio custodisce con cura

Ciò che si è scoperto tardi…

 

E ora già di lasciare dietro “le ingiurie del carro”

Per avere il diritto di fruire la poesia

Bisogna prima amare i poeti

Iacco!

Andiamo nei prati

Dove fioriscono le rose

Facendo festa a modo nostro

Con bellissime danze

Oh, Iacco!

Vieni su questo prato

Scuotendo intorno al capo la corona di mirto

Carica di frutti

 

Guarda come freme il ginocchio dei vecchi!

Scrollano via le pene

E i lunghi anni della tarda età

Ecco la valle risplende di fiamme

Carissimo Iacco!

Che il canto soave della festa hai inventato

Vieni dalla Dea con noi

Amante delle danze

E mostra come senza fatica tu compi una lunga strada

 

Fatevi avanti ora nel cerchio

Ecco tutti i miei amati simulacri…

Proteggi questo coro che è tuo Demetra

Fa che al sicuro tutto il giorno

Si possa scherzare e danzare

E che io non dica troppe cose ridicole

E in cambio alcune, un po’ più serie

E che dopo le risate e le beffe

Io sia coronato da lei…

 

Iacco!

Amante della gioia

Col ritmo ardito del piede

Ravviva le braci

Scandisce la festa sfrenata

Ognuno dunque s’addentra nel fiorito grembo

Cantando e motteggiando

E le donne portano in giro

Battendo le mani

I dolci di sesamo e miele chiamati Mylloi

Eroismo dell’ anima è vivere

Eroismo del corpo morir

 

Io ci vado con i ragazzi e le fanciulle

Dove c’è la veglia in onore della Dea

Iacco Zafferano! Fa sì che sia

Coronato da lei…


Foto: Eduardo Magoo Nico, una escultura de "Il Giardino dei Tarocchi" de Nikki de Saint Fhale.

Texto: Eduardo Magoo Nico.


 

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